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La sfilata di Marni a Tokyo, in sottile equilibrio tra disciplina e creatività

By NewsNo Comments

La sfilata di Marni a Tokyo anticipa il calendario della fashion week autunno inverno

Quando si suona uno strumento, occorrono disciplina e creatività, nonché una lunghissima pratica. Vale anche per la creazione di una collezione. Alla vigilia della sfilata uomo donna per l’autunno inverno 2023-24 presentata da Marni il primo febbraio a Tokyo – in anticipo rispetto al calendario tradizionale – il direttore creativo Francesco Risso ci parla del violoncello, che ha iniziato a studiare di recente.

La sfilata di Marni a Tokyo in sottile equilibrio tra disciplina e creativitàLa sfilata di Marni a Tokyo in sottile equilibrio tra disciplina e creativitàmarni

Dopo la collezione primavera estate 2023, presentata a New York al DUMBO (Down Under Manhattan Bridge Overpass), quartiere nato dove un tempo c’erano le fabbriche a Brooklyn, Marni ha lasciato di nuovo la sua sede di Milano per sfilare in Giappone. La scelta è caduta sulla Palestra Yoyogi Daini n. 2, uno dei due edifici fratelli progettati da Kenzo Tange nel 1962 per le Olimpiadi di Tokyo del 1964. Francesco dice dell’edificio: “Ha un aspetto elegante, ma è anche un ottimo luogo di lavoro. Se l’esterno dà un’impressione di grandiosità e prestigio, una volta entrati si percepisce il calore. Sono rimasto colpito dalla sua splendida armonia”.

La sfilata di Marni a Tokyo in sottile equilibrio tra disciplina e creativitàLa sfilata di Marni a Tokyo in sottile equilibrio tra disciplina e creatività

La collezione è giocata sui colori primari, giallo, rosso, bianco  e nero, mossi da motivi a pois, check, grafici e op art, e presenta abiti che ricordano vagamente il futurismo anni Sessanta. Le silhouette, ora sfilate ora gonfie e voluminose, disegnano minidress,  boxy blazer, cappotti imbottiti, maxipiumini rivestiti di mohair.

La sfilata di Marni a Tokyo in sottile equilibrio tra disciplina e creativitàLa sfilata di Marni a Tokyo in sottile equilibrio tra disciplina e creatività

Il denominatore comune tra Marni e Tokyo è che entrambi sono “legati alle regole” ma liberi, ha dichiarato Francesco Risso, in un sottile equilibrio tra disciplina e creatività. Allo stile della collezione, che riprende le forme del corpo in una combinazione di genere e non genere, viene aggiunta una piacevole “dissonanza” dalla musica composta da Dev Hynes e suonata dal vivo dalla Tokyo Chamber Orchestra.

La sfilata di Marni a Tokyo in sottile equilibrio tra disciplina e creativitàLa sfilata di Marni a Tokyo in sottile equilibrio tra disciplina e creatività

I tagli capelli che detteranno tendenza questa Primavera Estate 2023

By NewsNo Comments

Il momento di prepararsi alla bella stagione è arrivato, così come le previsioni su cosa sarà in e out. I tagli capelli della Primavera Estate 2023 prevediamo che saranno soft, ovvero dai contorni sfumati e ricchi di scalature e strati sovrapposti, dove le frange e le frangette saranno corte o lunghe ma mai nette, ma sempre dallo spirito dolce. E poi tanto volume, capelli naturali e lunghezze agli estremi, per raccontare tutte le facce della femminilità. I caschetti ovviamente occupano un posto d’onore, in versione riveduta e corretta rispetto alle ultime stagioni, mostrando i tanti lati di questo camaleontico taglio.

I tagli capelli di tendenza per la Primavera Estate 2023

I tagli corti

Per quanto riguarda i tagli corti della Primavera Estate 2023, i più cool saranno tutte le reinterpretazioni del pixie e dello shag. Ecco quindi che gli ibridi mixie e bixie detteranno legge, proponendo una visione del cortissimo molto femminile e morbida da rendere eventualmente più aggressiva con colori decisi. Interessante poi come tutti questi tagli possano essere adattati anche ai capelli mossi o ricci, dando loro definizione e tantissimo volume. Da abbinare alla frangia corta.

I caschetti e i tagli medi

Lunghezze pari all’altezza della spalle per capelli lisci e fini o scalature per rendere la chioma più strutturata e corposa; in linea di massima saranno queste le tendenze per i tagli medi, sui quali non si registrano particolari evoluzioni, cosa che invece accade sui caschetti. La “colpa” è soprattutto delle celeb come Jenna Ortega e Hailey Bieber: la prima ha tagliato di netto la sua lunga chioma per creare un bob molto scalato, che ha diviso la beauty community tra chi trova sia un taglio interessante e chi invece pensa che non le renda giustizia dandole qualche anno in più. La seconda, invece, ha stupito tutti poiché dopo aver lasciato crescere per svariati anni i suoi capelli ha optato per un taglio netto: il suo box bob pari è già un trend, perfetto per chi ha capelli lisci e fini come la modella. Menzione d’onore anche per il bob Monroe, che, come suggerisce il nome, è liberamente ispirato a Marilyn e ha il suo iconico look: arriva alle spalle ed è scalata sulle punte per richiamare la morbidezza dei boccoli della diva. Perfetto se amate lo stile vintage.

I tagli lunghi

Sui tagli lunghi le tendenze parlano chiaro: scalato che più non scalato non si può. Infatti, il c-cut è il taglio del momento e prevede un layering verticale molto importante. Se però le forme così “estreme” non fanno per voi, sappiate però che lo styling cool è voluminoso e bouncy, insomma, il blowout perfetto: per questo in generale i tagli lunghi sono tutti più o meno scalati, proprio per ottenere un risultato molto corposo e “da copertina”. Sui tagli lunghi della Primavera Estate 2023, inoltre, vedremo moltissime frange, ma in particolare quella tendina lunga da asciugare molto voluminosa e quella dritta, che può essere lunga e sfilata oppure corta, tagliata al di sopra delle sopracciglia o addirittura a metà della fronte. Fondamentale sarà scegliere la lunghezza giusta per non creare sproporzione e creare un look che risalti il viso.

Dalle passerelle, i 5 colori moda del 2023 che indosseremo quest’anno

By NewsNo Comments

Dalla testa ai piedi. La moda del 2023 ci vuole colorate; audaci signore in rosso che non si sottraggono allo sguardo, delicate e di lilla vestite al bando la scaramanzia. Nessun abbandono dei grandi classici, bianco e nero permangono ma fanno spazio, ampliando una palette che si fa coraggiosa e scintillante, insolita e romantica. E allora, sguardo rivolto alle passerelle moda Primavera Estate 2023, quali colori domineranno? Rosso, blu, argento, ma anche lilla e verde, per look head-to-toe che abbandonino l’amato color-blocking a favore di mise ad alto impatto (cromatico). Da declinare “in scioltezza” – tra tessuti impalpabili e vedo-non-vedo, per una dose aggiuntiva di sexyness- o “in semi-rigidità”, con pelle e affini a sprigionare grinta a dismisura. Grande spazio, poi, all’eleganza, da tradurre in long dress e completi ladylike dall’effetto sparkling, o in mise a metà tra il sartoriale e la couture.

Rosso Valentino e blu Off-White. In mezzo, bagliori argentei che illuminano notte e giorno

Non è corallo, non è cremisi. È rosso Valentinoun’icona della moda che ritorna e attrae, incanta e solletica l’immaginazione come solo lei sa fare. Dopo averci deliziato di Pink PP, per la Primavera Estate 2023Pier Paolo Piccioli torna alle origini, recuperando la tonalità feticcio del fondatore e aggiornandola a colpi di eleganza e femminilità. Su abiti austeri eppure raffinatissimi, o su tute utility iper fluide dal sapore funzionale ma ricercato. Si accendono di rosso, anche le mise lascive di Antonio Marras che rivelano la lingerie con fare seducente e raffinato. Decisamente più provocanti, le trasparenti catsuit di Alexander McQueen, così come gli abiti vinilici di Marni, che scopre gambe e décolleté a colpi di spacchi e cut-out. Tra i colori più ipnotici del 2023, anche il blu, che elettrico e accesissimo, ha inaugurato la nuova stagione di Off-White dopo la prematura scomparsa dell’iniziatore Virgil Abloh. E se qui si spalma compattissimo su abiti lunghi con oblò che rivelano l’ombelico, o su pellicce di petali blu Klein, altrove (leggi Alberta Ferretti o LaQuan Smith) si fa etereo ma non per questo meno bold, colorando lo chiffon di abiti da mille e una notte. A proposito di notte, l’accendono di bagliori scintillanti le gemelle di Gucci, che incedono a braccetto vestite di solo argento vivo, decretando il total silver altra tendenza assoluta di stagione.

Delicato lilla e inaspettato verde acido: la moda si colora di nuances polverose

Verde sì, ma come? Avocado. Non c’è dubbio, tra le tonalità più originali che indosseremo nel 2023 c’è proprio questa; quella del verde acidulo del frutto dietetico che, abbandonata la cucina, entra direttamente in passerella. Diventando, all’occorrenza, elegantissimo: come da Proenza Schouler, dove tinge il minidress dalle maniche con maxi ruches, e da Michael Kors che, invece, gioca con frange e tessuti fluidi per dei cocktail dress da gran soirée in verde avocado. Infine, il colore più delicato di tutti, quel lilla reminiscenza del Very Peri eletto da Pantone colore dell’anno 2022 e che, per la prossima stagione estiva, si fa più leggero, delicato e magnetico a rievocare l’immaginario bucolico made in Provenza. E, in effetti, sembrano moderne ragazze di campagna quelle di Cecilie Bahnsen, che declina il viola pastello sulle balze dell’abito extra-voluminoso, o di Luisa Beccaria, che immagina un long dress color lavanda, castigato e preziosissimo. Di tutt’altra tempra, le spregiudicate donne di David Koma, veneri in lilla con corpo (s)coperto da gonne fru fru, e le sbarazzine di Genny, per cui l’eleganza è un abitino sorbetto da portare en pendant con gli accessori. Per una primavera estate 2023 all’insegna della leggerezza e di colori vitaminici per cui i tempi bui sono solo un lontano ricordo.

Fonte: https://www.elle.com/it/moda/tendenze/g42566726/colori-moda-2023/

Golden Goose, le sneakers veneziana che fa impazzire l’America

By NewsNo Comments

Golden Goose (in italiano la «gallina delle uova d’oro») nasce ventidue anni fa da una giovane coppia di skater, che a Venezia iniziano la produzione di una scarpa artigianale con precisi riferimenti iconografici alla California e a un’epica vintage. Insomma: da Venezia a Venice. Sulla sneaker vengono cuciti dettagli metallici, talloncini glitter, lettere e finiture invecchiate, secondo il classico stile degli skateboardisti. E su ogni scarpa brilla una stella — simbolo degli Stati Uniti — ritagliata nei modi più diversi possibile. Il prodotto ha un look «usato» e consumato e dimostra così una forte personalizzazione per dare il messaggio che il cliente sia unico, bello e imperfetto, proprio come le sue scarpe.

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La crescita delle vendite è subito immediata, ma è dal 2007 che il fatturato si impenna. Da circa 20 milioni di euro nei primi anni, con una ventina di dipendenti, si svetta a 260 milioni circa prima della pandemia, con uno sviluppo di circa il 35% all’anno. Un ulteriore rimbalzo durante il 2020 e il 2021 porta l’ammontare dei ricavi nel primo semestre del 2022 a 228 milioni con un traguardo possibile a fine anno di circa 500 milioni ed Ebitda di circa 150 milioni (più 40% sull’anno precedente).
I dipendenti sono oggi più di 350 e oltre 170 i negozi in giro per il mondo. Un trend esplosivo. Nel 2013 il mercato italiano valeva ancora il 90% mentre ora è soltanto l’8% e gli Stati Uniti oggi rappresentano il 42%.
Il brand ha saputo recentemente trasformarsi non solo e non tanto in un marchio di prodotti casual, ma in una vera e propria offerta di lifestyle.

La trasformazione
Il ceo Silvio Campara
Il ceo Silvio Campara

La formula imprenditoriale è chiara: concentrarsi sulle sneakers, visto che oggi la generazione Z parte dalle scarpe come primo acquisto; fare un prodotto confortevole — e questo è il «mantra» del post covid —, grazie a un collarino segreto a due dita dal malleolo che non seghi la gamba e faccia star bene le calzature anche con la gonna; lavorazione 100% a mano e artigianalità rigorosamente made in Italy.

Il ceo Silvio Campara, 43 anni, inizio nel negozio di Alexander McQueen e poi direttore commerciale Armani Asia, entra in Golden Goose nel 2013, salendo al top nel 2018. Oggi è il secondo azionista dell’impresa, dietro solo al Fondo Permira che nel 2020 ha acquisito la maggioranza della società, battendo all’asta i fondi rivali, con una valutazione di 1,3 miliardi di euro.

Permira ha contribuito in maniera fondamentale a fornire all’azienda i muscoli di marketing, la potenza di fuoco finanziaria e la sicurezza di poter entrare in giochi negoziali complessi. Afferma Campara: «La “casualizzazione” è solo agli inizi e noi abbiamo colto la tendenza prima di tutti gli altri. Il proposito è di diventare un marchio senza tempo, con un design gentile che non passi mai di moda». Le sneakers Golden Goose si collocano nella fascia medio-alta del mercato, con un prezzo medio che va dai 400 ai 600 euro al paio. Continua Campara: «Il mercato si sta polarizzando: tutto si divide in extralusso o Zara. Lo spazio intermedio è enorme e rappresenta un segmento di mercato molto lucrativo».

Il management sta espandendo la consapevolezza del brand sfruttando l’artigianalità italiana e ha immaginato una strategia di co-creazione, dove sono gli stessi clienti che nei negozi o sull’online si rapportano agli sneaker-makers e progettano insieme a loro i prodotti speciali con le proprie emozioni e le proprie esperienze. Così il prodotto diventa l’emblema della storia personale del cliente e in alcuni store il tutto può anche essere registrato in un video-souvenir, che il cliente può tenere per sé oppure postare sui social.

Talenti e welfare

Il quartier generale è a Milano e all’ingresso il claim che ti accoglie è già un riassunto della cultura organizzativa: «Everyone can be a star»: tutti possono diventare una stella. Accanto a pile di tesi di laurea di studenti bocconiani che hanno analizzato il caso, sono visibili le distressing machines, cioè le grandi lavatrici che invecchiano le sneakers rendendole vintage, le postazioni telefoniche privacy per i dipendenti o le sale riunioni dove sono appese centinaia di scarpe. C’è anche un orto sul terrazzo dello stabile a disposizione dei dipendenti.

La qualità della vita lavorativa è strettamente monitorata («Da noi non ci sono dipendenti, ma talenti», dice Campara) e il welfare aziendale offre baby sitting dog sitting, oltre allo smart working libero. La popolazione è molto giovane: il 65% ha meno di 32 anni ed è al primo lavoro. E poiché in azienda i commessi si definiscono dream-makers, diventa naturale l’equazione per cui il sogno in Golden Goose fa rima con innovazione, motivazione e determinazione.
Il motto che inizialmente, nella Venezia dei due fondatori, era «for skaters use only» (solo per gli skaters), oggi è diventato «for dreamers use only» (solo per i sognatori).
Quest’anno a Los Angeles, durante un grande evento su una pista di skateboard a Venice, si è esibito Cory Juneau, bronzo olimpico e ambassador del brand, insieme ad altri skater professionisti e membri della comunità locale.
Un omaggio ai luoghi dove è nato lo skateboard e dove affonda l’idea che ha dato vita a Golden Goose.

fonte: https://www.corriere.it/economia/aziende/le-storie/23_gennaio_24/golden-goose-sneakers-veneziana-che-fa-impazzire-l-america-829bca6a-9bb3-11ed-b717-184306d51af5.shtml